“L’intento in questi tempi cattivi è quello di dare un segno di positività e di speranza, attraverso la narrazione di talenti e passioni coltivati dalle donne , nell’ambito lavorativo e oltre il lavoro”. E’ l’iniziativa che viene lanciata con l’8 Marzo, Giornata internazionale della donna, dal Coordinamento pari opportunità della Uil del Friuli Venezia Giulia, spiega la coordinatrice e segretaria regionale Magda Gruarin. Iniziativa che si articolerà per tutto l’anno, e raccoglierà e pubblicherà sul sito della Uil storie e racconti di donne lavoratrici e pensionate delle varie categorie di tutta la regione.

“Come nell’antichità, anche oggi le donne tessono, ma il tessuto è quello sociale – spiega Gruarin – nel quale si incrociano destini, si annodano bisogni, mutualità, arte, talento e creatività, valori che nel lavoro sono spesso sacrificati. E’ difficile portare nella propria attività il sapere implicito e le proprie competenze e talenti. Le donne in particolare spesso non riescono esprimerle nel lavoro, ma lo fanno in altri contesti, e non solo nella cura della famiglia”.

L’iniziativa si vuole porre anche in diretto contrasto alle cattive notizie che travagliano la nostra società, con testimonianze di ‘resistenza ’ concrete. “Siamo sempre più spesso in balia dei mass-media, che ci sommergono di negatività non solo nell’esporre fatti sociali, politici, economici, ma anche nelle storie ‘intime’ di ogni giorno tanto care ai talk-show“. Le donne hanno per loro natura la capacità di creare, di tessere: sono costruttrici di relazioni, di pace.

In un momento storico in cui è scomparsa la volontà di confrontare esperienze per dare al vissuto della singola persona, un valore e una dimensione collettive, le testimonianze che verranno raccolte, vorrebbero restituire, anche se in modo frammentario dei percorsi di riflessione delle donne che con talento e passione operano in ambiti diversi, per creare un filo che unisce, una dimensione di comunità.

Ecco il perché del lancio di questa iniziativa per l’8 marzo: “Vogliamo far emergere storie di idee, di buone prassi, che possano essere seminate e coltivate nella vita ma anche nei luoghi di lavoro”, conclude Gruarin.