Zorn: “Ripresa basata su contratti termine, ma con recessione sono a rischio”

“Scontiamo 20 anni di scelte non fatte sulla politica energetica. Ora servono sicuramente interventi emergenziali, ma servono soprattutto politiche di lungo periodo che ci portino all’autonomia energetica”. E’ il commento del segretario generale della Uil del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, al termine dell’incontro a Udine con l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, sulla crisi economica legata alla guerra in Ucraina.

“Il decreto-legge di tre giorni fa, per contrastare l’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, in effetti dà delle risposte – osserva Zorn –, però ci aspettavamo di più dal punto di vista quantitativo. Inoltre secondo noi è squilibrato dalla parte delle aziende, ci saremmo aspettati di più per lavoratori e famiglie: bene un bonus energetico da 200 euro, ma non basta”.

La Uil del Friuli Venezia Giulia chiama all’allerta anche sugli ammortizzatori sociali. “Il lavoratore che fruisce di ammortizzatori subisce già una decurtazione della retribuzione. Se aggiungiamo la crescente inflazione del 5-6%, oramai strutturale e non congiunturale, i mancati rinnovi dei contratti nazionali e aziendali con i relativi mancati aumenti economici, la conseguente perdita di potere d’acquisto dei lavoratori porterebbe anche a una contrazione dei consumi del Paese”, spiega Zorn.

La Uil esprime preoccupazione anche per i contratti a termine. “Evidenziamo che già la piccola ripresa economica degli ultimi mesi è stata purtroppo caratterizzata da assunzioni a termine e precarie. Ora c’è preoccupazione se entriamo in recessione, che a pagare siano innanzitutto i lavoratori a termine”, rileva il segretario regionale. E conclude: “Chiediamo quindi allo Stato e anche alla Regione che qualsiasi intervento sia a favore dei lavoratori e delle famiglie, a sostegno dei consumi, e che gli interventi verso le aziende non siano ‘a pioggia’, ma a favore di quelle virtuose che salvaguardano l’occupazione”.