La UIL del Friuli Venezia Giulia aderisce alla manifestazione nazionale unitaria in programma il 16 giugno a Roma, per chiedere di cambiare il fisco a favore del lavoro, della crescita e del welfare. Dalla regione partiranno due pullman, di iscritti, pensionati, dipendenti e dirigenti sindacali. A guidare la delegazione sarà il segretario generale della UIL FVG Giacinto Menis, anche nella sua veste di segretario della CSP di Gorizia, affiancato dai segretari provinciali della CCdL di Trieste Vincenzo Timeo e della CSP Udine Ferdinando Ceschia.

“Ci stiamo avvitando in una crisi gravissima, alimentata anche dall’intreccio tra politiche di rigore ed effetti recessivi – spiega il segretario generale Giacinto Menis -. Dobbiamo uscirne puntando su lavoro e sviluppo, reperendo risorse anche attraverso la riduzione degli sprechi pubblici, l’abbattimento dei costi della politica e la lotta all’evasione fiscale. In poche parole, dopo aver attuato il rigore si tratta di passare a misure di equità e di politiche per il lavoro”.

Con la manifestazione di sabato, inizialmente prevista per il 2 giugno e poi rimandata per il terremoto in Emilia, i sindacati chiedono una svolta nella politica economica europea con misure capaci di liberare risorse per finanziare investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e dello sviluppo. Lo stesso vale per la politica economica italiana. Finora la grave situazione economica e l’emergenza finanziaria sono state affrontate senza una politica di crescita, attraverso misure drastiche e ingiuste sul sistema pensionistico volte solo a fare cassa e attraverso l’ulteriore aumento dell’imposizione fiscale soprattutto sui redditi fissi. In questo modo la crisi l’hanno pagata ancora una volta lavoratori dipendenti e pensionati.

CGIL, CISL e UIL chiedono nell’immediato di aumentare di 400 euro pro-capite le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e da pensione, compresi entro l’attuale limite dei 55.000 euro; di abolire l’IMU sull’abitazione principali; di varare il decreto attuativo per rendere applicabile il meccanismo di detassazione dei premi di risultato. Imprescindibile è poi una seria lotta all’evasione fiscale, con controlli più estesi e una modifica del sistema sanzionatorio che renda effettiva l’applicazione della pena. E’ infine indispensabile l’attuazione di politiche per la creazione di lavoro e occupazione.

I sindacati propongono anche delle soluzioni per reperire i finanziamenti utili ad attuare gli interventi richiesti. Si può impiegare a questo scopo una quota significativa delle risorse recuperate nel 2012 dalla lotta all’evasione fiscale. Si può istituire una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze e accelerare un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati. Oltre a rendere più efficiente e meno costoso il sistema politico e il funzionamento della pubblica amministrazione, eliminando clientele, sprechi e inefficienze stimate dalla Corte dei Conti in oltre 60 miliardi.