In Fvg l’80% degli accessi in pronto soccorso sono dovuti a infortuni domestici: cadute, urti e ferite da taglio o punta le cause principali. I dati emersi oggi nel corso di un convegno organizzato dalla Stu della UIL Pensionati Domio-Estero.

“Sono oltre 59 mila le persone che nel 2018 in Italia, secondo i dati Istat, hanno fatto accesso al pronto soccorso per cadute, urti o colpi, tagli; 8 mila sono stati i decessi legati sempre a infortunio domestico. E i dati sono sottostimati rispetto alla reale portata del fenomeno”.

È una “strage silenziosa”, sottostimata e spesso ignorata quella provocata dagli infortuni domestici, fatta emergere da Giuliano Folchini, componente della segreteria regionale della UILP del Friuli Venezia Giulia, nella relazione introduttiva con cui oggi pomeriggio, lunedì 18 novembre, ha aperto un convegno proprio sul tema degli infortuni domestici organizzata dalla Struttura territoriale UIL Pensionati Domio-Estero, con il segretario Angelo Semeraro.

“Secondo una rilevazione 2016 fatta in provincia di Trieste tra gli ultra 65enni si sono verificati il 19% di cadute: una persona su cinque”, ha affermato ancora Folchini, spiegando come il fenomeno degli infortuni domestici riguardi in particolar modo la popolazione anziana.

“Gli infortuni domestici sono più frequenti nella popolazione pediatrica, anziana e femminile perché sono le fasce che trascorrono il maggior tempo tra le mura domestiche o si occupano della gestione e della cura della casa”, ha confermato anche la dottoressa Daniela Germano, referente regionale per il progetto “Passi d’argento” e la prevenzione degli incidenti domestici.  “Tre sono le cause principali di infortunio domestico che assorbono l’80% delle cause di accesso al pronto soccorso. Al primo posto abbiamo le cadute che in Friuli Venezia Giulia rappresentano circa il 45% di tutti gli accessi al pronto soccorso. Il 30% degli accessi è dovuto a un urto o colpo e il 13% a ferite da taglio o punta. Questa è solo la punta dell’iceberg perché solo i casi più importanti sono quelli che vengono registrati”.

Il sistema di sorveglianza “Passi d’argento” sulla popolazione anziana, partito nel 2012 a Trieste, “la città più anziana d’Italia”, esteso dal 2018 a tutte le aziende sanitarie della Regione, “la seconda più anziana di tutto il Paese”, che verrà applicato da quest’anno su tutta la popolazione nazionale dall’Istituto superiore di sanità nell’ambito dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, indaga anche il tema delle cadute.  “Su un campione di 7.340 persone, rappresentativo della popolazione regionale ultra 65enne, il 21% ha avuto almeno un episodio di caduta nei 12 mesi precedenti all’indagine – ha illustrato i dati emersi ancora la dottoressa Germano -. Di questi un terzo ha avuto più di un episodio di caduta e un quarto ha avuto un accesso in pronto soccorso. Le fratture in questa fascia di popolazione sono il 17% e i ricoveri il 16%. Inferendo questi dati alla popolazione si stima che in Friuli Venezia Giulia, negli ultimi 12 mesi, siano quasi 67 mila le persone over 65 che hanno riportato una caduta in ambito domestico”. Le cause principali sono dovute nel 46% dei casi a mancanza di maniglioni anti caduta in bagno, il 43% a tappeti senza antiscivolo, il 42% a pavimenti scivolosi.

Nel corso del convegno è stato ricordato come il fattore principale per la prevenzione è data dalla sensibilizzazione. “Suggerimenti e consigli utili si possono trovare sul sito www.lacasasicura.com”, ha ricordato ancora la dottoressa Germano.

La sussistenza di una “assicurazione in favore dei lavoratori casalinghi, uomini e donne, che copre dai rischi dell’ambiente domestico che è particolarmente pericoloso”, è stata ricordata dal direttore regionale dell’Inail Fabio Lo Farro. “Assicura delle garanzie economiche – ha aggiunto – a fronte di un modestissimo premio assicurativo di 24 euro all’anno e viene gestita da un fondo autonomo all’interno dell’Inail. Questa legge consente di garantire una serie di prestazioni che fino al 1999 erano inesistenti”.

“Come UIL siamo molto attenti e sensibili a questo tema  – è intervenuta nel corso dei lavori anche la Segretaria nazionale della UIL Pensionati Livia Piersanti -. Molte vittime sono donne, molte sono persone anziane, molte sono donne anziane e molti anche i bambini piccoli. È un tema complesso perché molte sono le cause. C’è un tema di carenza strutturale delle case. Molte necessiterebbero di una messa in sicurezza e di una eliminazione delle barriere architettoniche che riguarda anche anziani che non per forza non sono completamente non autosufficienti ma magari hanno un problema di ridotta mobilità. Serve proprio un ripensamento generale dell’abitare, dentro e fuori casa”. La segretaria Piersanti ha ricordato al proposito il progetto di rigenerazione urbana avviato proprio dal sindacato a Udine “per rendere la città più accessibile, anche con un approccio intergenerazionale, vivibile per anziani e bambini. Questo si lega con la possibilità di permettere alle persone anziane di rimanere nelle proprie case il più a lungo possibile”.

In chiusura di lavori la Segretaria regionale della UIL Pensionati del Friuli Venezia Giulia Magda Gruarin ha ricordato il ruolo del sindacato di “protezione sociale delle nostre famiglie. La UIL Pensionati è presente con forza sui nostri territori e si propone di sciogliere il nodo debole della politica, poco attenta a queste trasformazioni di assetto demografico della popolazione. Nostro compito è dare indicazioni alla politica di allargare gli orizzonti” per guardare con lungimiranza alla vecchiaia come risorsa.

Trieste, 18 novembre 2019