Agricola: sempre meno possibile conciliare lavoro e famiglia

Crescente frammentazione degli orari di lavoro nella distribuzione commerciale che rende di fatto impossibile conciliare famiglia e lavoro, impone il part-time e impoverisce i lavoratori; retribuzioni ferme da anni mentre l’inflazione è al 7%; appalti pubblici sempre più basati su contratti ‘pirata’ (non firmati da Cgil, Cisl e Uil) che tagliano gli stipendi e aumentano la flessibilità; lavoratori delle case di riposo e delle Rsa abbandonati a sé stessi senza poter avere l’apporto delle famiglie. Sono i problemi chiave del territorio pordenonese sottolineati dal segretario territoriale UILTuCS (Turismo commercio servizi) Mauro Agricola, il 6 maggio, al VII e ultimo Congresso territoriale, in vista della regionalizzazione delle segreterie che sarà completata al congresso regionale Uiltucs il 14 luglio a Trieste.

La pandemia ha sconvolto i settori del terziario, spiega Agricola. Il turismo è stato pesantemente colpito dalle chiusure, il commercio dall’impennata degli acquisti on-line, e i servizi dallo ‘smart working’ e dal lavoro agile: forme di lavoro a domicilio che però non hanno le condizioni e i diritti del ‘telelavoro’, intaccando ulteriormente il tempo dedicato alla famiglia.

La Uiltucs di Pordenone, continua il segretario, ha ottenuto invece buoni successi nel lavoro domestico, investendo su servizi apprezzati dalle badanti, raccogliendo numerose iscrizioni al sindacato. Un importante prossimo passo sarà poi la creazione, a breve, del rappresentante lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST) all’interno dell’Ente bilaterale Commercio-turismo. Questo permetterà di offrire un delegato alla sicurezza a molte piccole realtà -negozi, mense, cucine, supermercati- dove non ci sono morti sul lavoro, ma in cui è possibile abbattere molto gli infortuni, come è avvenuto nell’artigianato-industria, conclude Agricola.

Si aggancia proprio al tema della sicurezza sul lavoro il segretario generale della Uil di Pordenone, Roberto Zaami, ricordando la morte sul lavoro dello studente Lorenzo Parelli. La sua e le quotidiane morti sul lavoro nel Paese sono frutto della contrazione del numero degli ispettori del lavoro: viene controllato di media non più dell’8% delle imprese, quindi è urgente fare più controlli. Sull’argomento interviene anche Guerrino Bozzetto, segretario pordenonese della Uil-Feneal (edilizia e legno-arredo), denunciando come con il ‘bonus 110%’ sono nate dal nulla aziende che in pochi giorni raccolgono contratti per centinaia di migliaia di euro. In queste condizioni di frenesia da ripresa, conclude il sindacalista, nessuno pensa ad andare a verificare qual’è la situazione della sicurezza sul lavoro in queste aziende.

Oltre alla sicurezza, sono nuovamente a rischio i diritti in generale del lavoro, osserva in chiusura del congresso Uiltucs il segretario regionale della categoria, e della Uil confederale, Matteo Zorn, rilevando come negli ultimi 20-30 anni, con l’introduzione di politiche neoliberiste, le disuguaglianze sono cresciute. Per questo, spiega, la Uil deve insistere sulla riduzione delle disuguaglianze, a cominciare dai rinnovi contrattuali con aumenti salariali del 7-8% per compensare l’inflazione; perché il Pnrr generi lavoro stabile in particolare per le donne, e non solo posti di lavoro per la durata della realizzazione del piano; che la flessibilità sia sempre frutto di contrattazione, evitando nuove ‘avventure’ liberiste.