Europa, diritti e tutela del lavoro sono stati il filo conduttore del Primo Maggio 2019 celebrato anche in Friuli Venezia Giulia da una significativa presenza della UIL su tutte le piazze della Regione. Da Trieste, sul cui palco ha parlato il segretario provinciale della UILM di Trieste e Gorizia Antonio Rodà, a Pordenone, dove i discorsi sono stati chiusi dal segretario provinciale Roberto Zaami.

“Vogliamo e lavoriamo per un’Europa più equa per i lavoratori, più attenta ai valori democratici, alle istanze del sociale e del mondo del lavoro. Più Europa, più lavoro, più diritti e più equità”, ha sottolineato il segretario regionale della Uil del Friuli Venezia Giulia Giacinto Menis richiamando lo slogan dalla manifestazione di Gradisca d’Isonzo per la provincia di Gorizia. La festa dei lavoratori “non può non essere l’occasione anche per rilanciare l’allarme sulla tenuta dell’economia e dell’ occupazione anche alla luce degli ultimi dati che segnalano una ripresa della Cassa integrazione. Serve una vera e propria scossa, sostenuta da una politica di investimenti in infrastrutture, ricerca e innovazione. Purtroppo – ha aggiunto dalla manifestazione di Gradisca – è ancora e sempre attuale il tema della sicurezza sul lavoro, con gli ultimi dati che segnalano le morti bianche ancora in crescita e collocano una provincia della nostra regione, quella di Gorizia, ai vertici nazionali per le malattie professionali. Un appello a cui deve corrispondere un impegno per il miglioramento della qualità del lavoro, come condizione per avere aziende più sicure e garantire uno sviluppo economico duraturo e compatibile”.

Sul palco di Gradisca la chiusura dei lavori è stata affidata al Segretario nazionale della UIL Scuola Pino Turi.  “In un momento in cui si festeggia la festa del lavoro senza lavoro, vuol dire che c’è qualche problema a cui la politica deve dare delle risposte. Il sindacato ha dato ampia manifestazione di essere rappresentativo degli interessi del mondo del lavoro; noi abbiamo un progetto, un programma. Ora il Governo, che ci auguriamo sia effettivamente il Governo del cambiamento, deve aprire un tavolo per affrontare i problemi e dare risposte ai cittadini. E la risposta principale per questo Paese è il lavoro”.   “La gente non vuole assistenza, vuole lavoro. L’assistenza va bene perché serve per andare incontro alle povertà, ma la gente vuole il lavoro perché la dignità del lavoro è molto più importante di qualunque sussidio – ha aggiunto il segretario della UIL Scuola -. Con questo non vuol dire che siamo contro il reddito di cittadinanza. Noi siamo per politiche di welfare per andare incontro ai più deboli. il meccanismo attuato per il reddito di cittadinanza non è sufficiente. Bisogna  aumentare investimenti pubblici e privati per aumentare le possibilità di lavoro. Ci aspettiamo anche che le revisioni degli uffici del lavoro siano in grado di procurare lavoro alle persone”. Immancabile anche un riferimento alle morti sul lavoro “non più sopportabili”. “Non è più possibile che, per effetto di politiche neoliberiste, si risparmi su lavoro, prevenzione e sicurezza. Non è più possibile che ci sia tanto sangue da parte dei lavoratori in un Paese che deve crescere e vedere il welfare più attivo”.

La UIL ha portato in Regione, alla manifestazione di Cervignano del Friuli, tradizionale appuntamento per la provincia di Udine, anche il Segretario nazionale della UILTEC Paolo Pirani. “Il Paese deve rialzare la testa. Guardiamo all’unità del sindacato confederale e ad un’Europa unita  e solidale. Il popolo del Lavoro – ha detto Pirani- si ritrova in piazza coi propri vessilli di democrazia, giustizia, libertà. Uniamoci in Italia, uniamoci in Europa. Noi vogliamo percorrere la strada di pace che ha caratterizzato il Paese. Dobbiamo ritrovare fiducia nel futuro.  Un Primo Maggio dedicato alla solidarietà tra le persone, alla dignità di chi lavora, alla sicurezza dei lavoratori. Il governo deve aprire il confronto coi sindacati e se non dovesse farlo lo spingeremo ad agire anche ricorrendo alla proclamazione di uno sciopero generale. Il Paese deve alzare la testa, tornare a crescere e per questo obiettivo occorre un sindacato confederale sempre più unitario ed un’Europa unita e solidale”. Sul palco di Cervignano del Friuli anche il segretario provinciale della UIL di Udine Ferdinando Ceschia.