Minen: “Governo tagli subito accise e Iva su carburanti e costi energia”

“Se avessimo convocato il consiglio di oggi un mese fa, avremmo parlato di una fase favorevole. Oggi tutto è messo in discussione da quello che sta accadendo in Ucraina”. Così il segretario regionale della Feneal-Uil (edilizia e legno) del Friuli Venezia Giulia, Massimo Minen, a margine del consiglio regionale del sindacato che venerdì ha avviato la fase congressuale, che si concluderà l’8 luglio prossimo a Udine.

“Tra i temi discussi oggi – spiega Minen – a dominare è stata ovviamente la guerra in Ucraina e le sue conseguenze, tra cui quelle che interessano il comparto dell’edilizia e del legno. Sebbene i due settori sentano meno l’aumento dei costi dell’energia e dei trasporti, è l’industria pesante a scaricare già i costi dell’energia sulle materie prime necessarie per edilizia, costruzioni e legno-arredo. E poi il costo energetico nel comparto del legno – sottolinea il segretario – rischia di provocare lo stop dell’industria dei pannelli: ciò fermerebbe a cascata tutta la filiera regionale del mobile”.

Per questo dalla Feneal-Uil regionale chiede che il governo tagli immediatamente le accise e l’Iva sui carburanti e il prezzo dell’energia, “perché ciò costerebbe sicuramente meno allo Stato che una nuova stagione di cassa integrazioni con le imprese ferme”, osserva Minen.

Per gli edili e costruttori della Uil del Friuli Venezia Giulia, sottolinea il segretario, dopo un decennio di crisi pesantissima, l’edilizia sta vivendo una fase favorevole. “In particolar modo gli ultimi due anni, nonostante la pandemia, sono tornati a essere molto positivi, anche grazie alla notevole contribuzione dello Stato che ha permesso di rilanciare l’intera economia regionale, e di recuperare i livelli pre-pandemia”, evidenzia Minen. E aggiunge: “Sono stati firmati due buoni contratti nazionali per il settore legno e per l’edilizia. Ora esortiamo le controparti datoriali a firmare quanto prima i contratti di secondo livello del settore edile. Tutto sommato, avremmo di fronte almeno altri 4 anni positivi, se non fosse che ora abbiamo veramente paura che tutto venga vanificato dalla guerra”, conclude il segretario Feneal.