Presa di distanza dalle posizioni di Cisl e Cgil. Intervento è concomitante con altre misure tra cui potenziamento area a freddo. Contribuisce a dare garanzie occupazionali a lavoratori.

 La UIL Friuli Venezia Giulia dissente apertamente sul merito e sulla tempistica delle esternazioni dei colleghi di CISL e CGIL regionali in ordine al coinvolgimento di Fincantieri nel processo di ricollocazione di una parte dei lavoratori della Ferriera di Servola.

La scelta dei tempi è quantomeno inopportuna, considerato che dopo mesi caratterizzati da incontri, da prese di posizione e, infine, da posizioni contrastanti tra le organizzazioni sindacali sarebbe stato il caso di osservare un rispettoso silenzio nel momento in cui la parola è passata ai lavoratori che stanno prendendo parte alla consultazione referendaria.

Ciò premesso, tuttavia, dobbiamo rilevare l’evidenza che il ruolo di Fincantieri nell’operazione di reimpiego dei lavoratori della Ferriera non è esclusivo ma concomitante con altre misure, e quella prevalente è rappresentata dal potenziamento dell’area a freddo con un investimento da parte di Arvedi di 180 milioni.  Dunque un intervento limitato, quello della Fincantieri, che tuttavia contribuirà a dare garanzie occupazionali a tutti i lavoratori della Ferriera.

Pensiamo anche noi che Fincantieri non possa risolvere tutti i problemi e che per rilanciare l’economia nel suo complesso servirà “ben altro”: servono politiche industriali sostenute da investimenti pubblici e privati e da un’idea di Paese, del suo ruolo e delle sue prospettive nel mercato globale. Al contempo, però, ci pare quantomeno incongruo banalizzare la funzione di una realtà, come quella di Fincantieri, nel momento in cui anziché causare situazioni di criticità, contribuisce a risolverne alcune.

Trieste, 12 gennaio 2019

Il segretario regionale della UIL FVG
Giacinto Menis