Cgil, Cisl e Uil invocano un incontro con l’assessore: “Nelle linee di gestione ancora vincoli sul personale.

Indispensabile accelerare sul recupero del turnover. Preoccupa il travaso di risorse verso il privato”.

Sindacati delusi dopo il primo incontro sulle linee di gestione 2020 del Servizio sanitario regionale, approvate in via preliminare alla luce del disegno di legge 70. Il tavolo, vista l’assenza dell’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, non ha portato le risposte politiche sollecitate dalle confederazioni e dalle categorie: «Quello predisposto dalla giunta – spiegano le segreterie confederali con Rossana Giacaz (Cgil), Luciano Bordin (Cisl) e Magda Gruarin (Uil) – è un testo molto asciutto e con molti, forse troppi, rimandi alle scelte delle aziende. Non ci sono quindi indicazioni operative riguardo ad aspetti importanti come la soppressione dei Cap, la proroga degli accordi con i medici di base, l’unificazione tra i dipartimenti alla salute mentale e alle dipendenze. Come il ddl 70 è stato caratterizzato da un ampio ricorso alle deleghe alla Giunta, queste linee di gestione sembrano dare più mano libera alle aziende, riducendo di conseguenza anche gli spazi di discussione e confronto con le parti sociali».

Ma le preoccupazioni dei sindacati riguardano soprattutto il capitolo personale. «Restano infatti confermati, sia pure con riserva di modifica alla luce dei nuovi provvedimenti legislativi annunciati a livello nazionale, i vincoli sulla spesa per il personale. Vincoli che, per quanto temporanei, rischiano di portare a un’ulteriore dilatazione dei tempi per le assunzioni», spiegano ancora Giacaz, Bordin e Gruarin, chiedendo di accelerare sul recupero del turnover, sia attingendo alle graduatorie disponibili che attraverso il varo di nuovi bandi di concorso». Il timore dei sindacati, infatti, è che il permanere dei vincoli nelle nuove linee di gestione possa ritardare le assunzioni. «Tutto questo – rimarcano Cgil, Cisl e Uil – mentre aumenta da subito il ricorso alle prestazioni erogate dai privati, alle quali, come noto, potrà essere destinata una quota del 6% del bilancio sanitario regionale, contro il 3,8% dello scorso anno. Un incremento che, vista l’assenza di stanziamenti ad hoc previste dalla legge di bilancio 2020, sarà autofinanziato dal sistema, con un inevitabile travaso di risorse dal pubblico al privato». Da qui la richiesta di un tavolo urgente con l’assessore, «perché i sindacati – concludono Giacaz, Bordin e Gruarin – non possono accontentarsi delle risposte prettamente tecniche che ci sono state fornite dal direttore centrale nell’incontro di ieri».

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Ufficio stampa Cgil Fvg