Calabrò: “In questi anni tutti hanno risparmiato, ma i lavoratori non possono più avere una vita dignitosa con livelli salariali così bassi”

“Qui ci sono persone che garantiscono la sicurezza tutti i giorni, nelle nostre stazioni, negli aeroporti, nei porti, in giro per la città, davanti agli uffici pubblici, alle banche, che trasportano i nostri soldi. E queste persone aspettano da otto anni una cosa semplice: il contratto nazionale”. Così Stefano Franzoni, segretario nazionale UILTUCS, in piazza a Trieste oggi assieme a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl del Friuli Venezia Giulia per lo sciopero regionale di 24 ore del comparto della ‘Vigilanza privata-servizi fiduciari’, il cui contratto non è stato rinnovato per due tornate contrattuali, quasi otto anni, erodendo gli stipendi oramai a livelli da fame. “Le guardie giurate chiedono l’adeguamento dei salari, e qualche diritto in più visto che oggi lavorano con turni massacranti, sabati, domeniche, giorno, notte. Spesso fanno fanno 11-12 ore al giorno”, sottolinea Franzoni.

“Vogliamo dare una spinta alla trattativa laddove le associazioni datoriali hanno sempre chiesto rinvii, si sono mostrate non unitarie al tavolo, e si sono frammentate in nuove associazioni datoriali”,  spiega il segretario generale UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Matteo Calabrò. E aggiunge: “Con i livelli contributivi fermi da anni la situazione è insostenibile e sulla soglia della povertà. Da qui ci sono state anche delle sentenze per mancato riconoscimento e mancata applicazione dell’articolo 36 della Costituzione”.

La referente della Vigilanza della UILTuCS regionale, Giulia Zgur, sottolinea che lavoratrici e lavoratori “non hanno condizioni, lavorano a settimana con orari disumani, anche 14-15 ore al giorno, quindi il lavoro e la vita familiare sono inconciliabili. Tutto questo per portare a casa un salario per lo meno un po’ dignitoso. Ma non basta: serve rinnovare questo contratto”, conclude.

la UILTuCS regionale chiede un novo contratto collettivo di lavoro che dia una dignità retributiva e di vita al settore della Vigilanza privata-servizi fiduciari, che è di vitale importanza per la sicurezza, in quanto numerosi appalti prima affidati alle forze dell’ordine ora sono gestiti dalla vigilanza privata. “Sono numerosissimi gli appalti, sia privati sia pubblici – aggiunge ancora Calabrò -. Il problema è che in questi anni tutti hanno risparmiato, le associazioni datorali, le aziende, ma anche i committenti con gare d’appalto al massimo ribasso. Questa situazione deve finire, i lavoratori non possono avere una vita dignitosa con livelli salariali così bassi”, conclude il segretario regionale.