ZORN: PRECARIETA’ E ABUSO APPALTI-SUBAPPALTI CAUSE PRINCIPALI DI INFORTUNI

“La patente a punti è una nostra richiesta, ma così come l’hanno strutturata al governo non funziona. È mai possibile che una vita valga 20 crediti, che si possa operare con 15 e se ne possano recuperare 5 con un corso di formazione? Un criterio inaccettabile. Dovremmo confrontarci sul sistema delle sanzioni”. Il governo è sostanzialmente inerte sulla sicurezza e sul contrasto alle morti sul lavoro, fa sapere il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri all’uscita ieri dall’incontro a Palazzo Chigi.

Poche proposte accolte, e molte questioni senza risposta, rileva anche il segretario regionale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn. Rimangono congelati l’omicidio sul lavoro, il contrasto reato di caporalato e sfruttamento, l’assunzione degli ispettori del lavoro (quei 50 carabinieri del Nucleo ispettivo non bastano), le coperture finanziarie per il decreto Sicurezza.

In particolare, in Friuli Venezia Giulia è grave la situazione del personale dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, continua Zorn: sono 48 ispettori, metà rispetto a quanti previsti, e pochissimi fanno ispezioni nei cantieri perché sono troppo impegnati nel lavoro d’ufficio. E’ una situazione inammissibile considerando che i morti sul lavoro nel 2023 in Friuli Venezia Giulia sono stati 22, più che raddoppiati rispetto al 2022. Per questo serve urgentemente un potenziamento del personale ispettivo in Friuli Venezia Giulia.

Tra le cause scatenanti degli incidenti sul lavoro Zorn evidenzia la precarietà e l’abuso degli appalti e subappalti: frammentano sempre di più l’organizzazione del lavoro creando zone dove non vige il rispetto delle regole e delle norme di sicurezza. E gli infortuni sul lavoro, oramai è palese, conclude il segretario regionale della UIL, riguardano quasi sempre lavoratori precari e in quelli in appalto o subappalto.