Previti: “Su precari nelle scuole urge intervento legislativo”

“Ancora una volta la Corte europea ha chiesto all’Italia di intervenire per il personale precario sulla progressione retributiva incrementale basata sui periodi di servizio a tempo determinato. Si tratta di una discriminazione rispetto ai docenti assunti a tempo indeterminato, che invece hanno diritto a tale progressione retributiva”.

Così il segretario generale di UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia, Ugo Previti, evidenziando che nella nostra regione a essere colpiti da tale discriminazione sono oltre 3.000 tra docenti di scuola dell’infanzia, primaria, di primo e secondo grado, docenti di sostegno in tutti gli ordini di scuola e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).

“Come già successo per il personale docente anche grazie a varie sentenze su ricorsi, patrocinati dalla UIL Scuola, che si erano pronunciate in merito alla reiterazione dei contratti a termine, finalmente la Corte ha riconosciuto che non può esservi alcuna discriminazione tra il personale ATA assunto a tempo determinato e indeterminato sulla base dei periodi di servizio lavorati”.

Secondo UIL Scuola, urge un intervento legislativo per rispondere all’Europa, ribadisce il segretario regionale. “Da tempo promuoviamo iniziative legali che hanno rappresentato anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei governi che finora si sono mostrati inadempienti e insensibili, tanto da determinare il deferimento da parte della Corte europea. Il governo deve ripristinare la legalità e coprire tutti i posti disponibili, su cui per anni si reiterano le supplenze, con contratti a tempo indeterminato, per garantire stabilità al personale, migliorare la funzionalità delle scuole e contribuire a mettere in moto l’economia del Paese, che passa inevitabilmente dalla stabilità del lavoro”, conclude Previti.