Mian-Zorn: problema salari, vanno rinnovati i CCNL e poi sviluppato il secondo livello

Perseguire l’obiettivo di costruire una società più equa dove si riducano le disuguaglianze estendendo i diritti a tutti i lavoratori, calmierando l’uso di forme contrattuali precarie e riducendo le causali dei contratti a tempo determinato, trovare dei meccanismi capaci di redistribuire equamente la ricchezza, agendo in primis sulla leva fiscale che deve strutturalmente alleggerirsi sui lavoratori e pensionati e nel contempo stanare gli evasori e gli elusori.

Sono gli obiettivi nazionali della UIL ribaditi dal segretario riconfermato della UILCOM del Friuli Venezia Giulia, Luca Mian, mercoledì al quinto Congresso regionale dei lavoratori della Comunicazione della UIL a Fiume Veneto. Alla assise sono stati eletti componenti della segreteria regionale Paolo Battaino, Gunther Suban e Fabrizio Palamin, mentre come tesoriere è stato riconfermato Massimilano Peteani.

Alla presenza del segretario generale della UILCOM nazionale, Salvo Ugliarolo, e del segretario regionale della UIL, Matteo Zorn, Mian ha sottolineato la necessità di rinnovare i contratti collettivi nazionali ed estendere a tappeto quelli di secondo livello; aprire allo sviluppo dei fondi bilaterali; ridefinire e rimodulare la Legge Fornero implementando il numero delle categorie di lavoratori che possono accedere alla pensione anticipata. E ancora, implementare la legge Scotti sulla riduzione dell’orario de lavoro a parità di salario, il che garantirebbe una risposta strutturale ai perimetri occupazionali e un miglior connubio tra le esigenze di vita e lavoro, sin anche nell’assistenza familiare.

La situazione regionale, continua il segretario UILCOM, vede i 440 addetti della Tim in attesa del cosiddetto “spezzattino” dell’azienda, un pericolo di svendita di infrastrutture e tecnologie che trovano ascolto ma non una posizione netta negli interlocutori politici. Il settore della carta in regione sta ritrovando lentamente un equilibrio dopo la pandemia, con situazioni ancora da chiarire nelle cartiere di Duino e Ovaro. Tutto il settore poligrafico invece continua a subire gravemente gli effetti della transizione digitale costante calo degli addetti, così come il settore grafico che le piccole realtà stanno chiudendo e disperdendo la forza lavoro. In mondo dello spettacolo infine, nonostante strumenti come il Fondo unico dello spettacolo e Fondo di integrazione salariale sente ancora gli effetti della pandemia, per la massiccia presenza di contratti precari e saltuari che non hanno potuto usufruire di forme di sostegno al reddito, conclude Mian.

Nel suo intervento il segretario regionale Zorn ha sottolineato gli effetti delle politiche neoliberiste degli anni passati, che hanno mostrato gli effetti nefasti nella pandemia e ora con la crisi ucraina, e che si ripropongono anche oggi, per esempio, con l’attacco al reddito di cittadinanza (che va migliorato), la precarietà dei rapporti di lavoro, e il tentativo di riproporre i voucher. “La ricetta è sempre quella: crescita economica e profitto sulle spalle della gente”, sottolinea il segretario, e lancia alcune sfide su cui la UIL deve farsi parte attiva e propositiva.

La prima è la riforma degli ammortizzatori sociali, conquistata, ma che ora bisogna implementare, migliorata e collegata ai percorsi delle politiche attive. Poi la lotta ai cosiddetti “contratti pirata”, contro i quali, con una legge sulla rappresentanza, vanno imposti i contratti collettivi confederali, gli unici che possono aspirare a rinnovi salariali adeguati (abbandonando il modello Ipca), alla defiscalizzazione delle retribuzioni e degli aumenti. Defiscalizzazione che dovrebbe essere applicata soprattutto nella busta paga dei giovani per favorire l’entrata nel mercato del lavoro, e il cui percorso scuola-lavoro non deve essere utilizzato per sostituire un lavoratore con uno studente per far risparmiare l’azienda, ma per insegnare a lavorare.

Non solo contrattazione di primo livello, continua Zorn, la sfida della UIL deve essere anche sulla contrattazione di secondo livello “che, agganciato alla produttività, ci deve dare qualcosa di più. E’ vero che siamo un soggetto universalistico e con la contrattazione vogliamo garantire a tutti qualcosa, ma dobbiamo accettare la sfida per premiare il merito e gli obiettivi”.

Un riferimento infine il segretario regionale lo dedica a due vertenze chiave in Friuli Venezia Giulia. “La Tim, che nonostante il valore economico che ha, il valore di bilancio e l’importanza strategica, è a rischio spezzatino. La Flex proclama 280 esuberi su 550 lavoratori compresi gli interinali, azienda che fa della digitalizzazione il suo core business. Con i fondi del Pnrr e gli obiettivi che si dà l’Italia, è da chiedersi come mai non vengono fatti investimenti, strategie e prospettive rispetto alla Tim e la Flex? Questo vuol dire avere un Paese che si sta tagliando le gambe”, conclude.