Spadaro: “Giovedì incontro con l’azienda, ma chance di accordo appese a un filo”

“Il 22 dicembre abbiamo l’incontro con l’azienda, ma le probabilità che si trovi una soluzione alla carenza strutturale di personale -che vede il 25% dei turni (10-12 ore) coperti solo con straordinari oltre i limiti di legge, ferie non concesse, personale neoassunto cui si chiede la stessa produttività del personale esperto, e tutto nell’indifferenza dei responsabili aziendali- questa volta è appesa a un filo”. Così il segretario generale di UILPOSTE del Friuli Venezia Giulia, Ugo Spadaro, che insieme alle altre sigle sindacali annuncia l’apertura del conflitto di lavoro per i lavoratori delle Poste italiane, per violazione oramai sistematica del contratto collettivo nazionale su straordinari, ferie programmate, malattia e infortuni, indennità per trasferte, nel settore ‘posta comunicazione logistica’.

“La situazione è particolarmente grave a Trieste e Gorizia – continua Spadaro -, dove il personale per le lavorazioni interne è del tutto insufficiente per numerosi pensionamenti mai coperti. Lavoro che ricade sui portalettere, già di per sé lavoro usurante, che hanno sempre meno tempo per il recapito, rallentati ulteriormente da dispositivi elettronici più complessi, o insufficienti (stampanti, rotolini, batterie), ciclomotori aziendali a tre ruote vecchi, instabili e scarsamente manutenuti, che con la bora a Trieste diventano pericolosi”.

Accanto a questo, sottolinea il segretario UILPOSTE, si accumulano le ore di formazione obbligatoria non fatte per mancanza di tempo, e continuano ad esserci in tutto il Friuli Venezia Giulia gravi problemi nelle forniture e rinnovo dei Dpi per il personale.

“La grande assente in questo conflitto di lavoro aperto a livello unitario da tutte le sigle sindacali- chiosa Spadaro- è l’Slp-Cisl; non riusciamo a comprendere come mai non abbia aderito alle iniziative unitarie per essere maggiormente incisivi a vantaggio di tutti quanti”.