Calabrò: “Se i giovani scelgono altre strade, è necessario interrogarsi sulle cause profonde”

La UILTuCS FVG prende atto delle dichiarazioni di Confcommercio Udine sulla presunta emergenza di manodopera nel settore del terziario e del turismo. Tuttavia, riteniamo fondamentale spostare il dibattito dalle semplici cifre alla qualità del lavoro offerto. Non si può parlare di carenza di lavoratori senza affrontare il tema delle condizioni contrattuali, delle retribuzioni e della sostenibilità dei ritmi di lavoro.

Il crescente disallineamento tra domanda e offerta non è solo il risultato del trend demografico o della bassa disoccupazione, ma anche della scarsa attrattività di alcuni settori a causa di salari troppo bassi, orari di lavoro disagevoli, condizioni contrattuali precarie e lavoro sommerso. Se sempre più giovani e lavoratori scelgono altre strade, è necessario interrogarsi sulle cause profonde di questa fuga dal settore.

Invece di insistere su percorsi formativi senza affrontare il problema alla radice, è indispensabile che le aziende del terziario e della ristorazione investano realmente sul miglioramento delle condizioni lavorative. Solo con contratti dignitosi, stipendi adeguati al costo della vita, rispetto delle regole e un giusto equilibrio tra vita privata e professionale sarà possibile attrarre e trattenere personale qualificato.

UILTuCS FVG continuerà a difendere i diritti dei lavoratori e a chiedere politiche concrete per un lavoro stabile, sicuro e ben retribuito. Il turismo e il commercio possono essere settori trainanti dell’economia, ma solo se fondati sul rispetto e sulla valorizzazione di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali con il proprio impegno.

Matteo Calabrò
segretario generale UILTuCS Fvg