Il coordinamento delle Pari opportunità della UIL del Friuli Venezia Giulia fa propria l’iniziativa “Noi vogliamo smettere di contare” dei Centri di ascolto mobbing e stalking della UIL nazionale, che ha monitorato i casi di femminicidio e degli orfani di femminicidio avvenuti in Italia nel corso del 2022. Sono dati inquietanti che fotografano una società “disumanizzata”, priva dei valori relazionali che dovrebbero essere alla base di ogni civiltà.

Al 15 novembre di quest’anno nel nostro Paese ci sono stati 76 femminicidi e 12 figlicidi, per un totale di 88 uccisioni. La maggior parte delle donne vittima di violenza è di nazionalità italiana (80%) e il 19% ha un’età compresa fra i 41 e i 50 anni. Le uccisioni sono avvenute per il 93% in ambiti famigliari e affettivi ed il 51% dei responsabili sono stati i mariti, i compagni e i conviventi. Nel 2022 gli orfani di femminicidio ovvero i figli minorenni e anche maggiorenni economicamente non autosufficienti di madre vittima di omicidio, sono stati 25 e molti tra questi erano drammaticamente presenti durante gli atti violenza subita dalle madri. Le circostanze che inducono molti uomini ad uccidere o ad usare violenza contro le donne son dettate da forme esasperate di gelosia e di senso del possesso.

Le donne del coordinamento della UIL del Friuli Venezia Giulia, si sono confrontate sui casi di violenza fisica e verbale avvenuti anche nella nostra regione: nel 2021 le persone che hanno chiesto aiuto presso i centri di ascolto presenti in tutto il territorio regionale, sono state 347 (10 in più rispetto all’anno precedente) e di queste, 173 hanno subito una violenza, e nella metà dei casi, di tipo fisico.

Nel cercare di comprendere il perché di questi comportamenti, le componenti del coordinamento Pari opportunità della UIL, hanno individuato le cause fondamentali a relazioni affettive malate, ma ritengono che vada sottolineato che i mali originari vanno cercati nella perdita del senso del rispetto, nella incapacità di assumersi le proprie responsabilità: è questo il terreno su cui attecchisce la violenza che attraversa tutti gli ambiti del vivere civile (dalla famiglia, alla scuola, al lavoro e alla stessa politica).

Le componenti del coordinamento, nell’impegno a rilanciare l’attività del prossimo anno, centrano l’attenzione sul fatto che il coordinamento non vuole essere un recinto in cui le donne discutono dei problemi delle donne. Vorrebbe invece configurarsi come un laboratorio di idee partendo dalla consapevolezza che le donne non sono un mondo a parte ma il fondamento della società,che, senza di loro non potrebbe esistere.

In occasione del 25 novembre, Giornata mondiale Contro la violenza alle donne che si celebra ovunque in diverso modo, in situazioni differenti ma sempre rappresentando, purtroppo, la donna-vittima disegnando un femminile debole, attaccabile, offendibile, il coordinamento delle Pari opportunità della UIL FVG ritiene giusto, necessario e urgente denunciare la violenza degli uomini contro le donne e urlare il nostro “NO!” nei posti di lavoro, nelle scuole, nei luoghi pubblici e nel privato.

Ma è anche l’occasione per prendere atto che le donne sono una formidabile forza non solo perché sono in grado a livello culturale e lavorativo di fare come e meglio degli uomini, ma perché per la loro storia di cura dell’altro e di grandi tessitrici di relazioni, possono contribuire a disegnare e a costruire un modello politico nuovo perché quello maschile è giunto al capolinea. Lo dimostra il degrado della società in cui viviamo: ingiusta, sempre più lontana dai bisogni veri delle persone, crudelmente aggressiva e intollerante, disattenta alla solidarietà e alla mutualità. Anche queste sono forme di violenza insopportabili che vanno denunciate con ferma convinzione se si vuole costruire un progetto di futuro.

Magda Gruarin – coordinatrice Pari opportunità UIL Fvg